Ultima ora: martelli e rasoi utilizzati sui serpenti nei mattatoi di Louis Vuitton in Indonesia
Ultima ora: martelli e rasoi utilizzati sui serpenti nei mattatoi di Louis Vuitton in Indonesia
Roma – Una nuova indagine condotta da PETA Asia in due mattatoi indonesiani, fornitori di Louis Vuitton, mostra serpenti colpiti alla testa con martelli e scuoiati mentre sono probabilmente ancora coscienti. Tutto ciò ha indotto l’organizzazione a richiedere alla Louis Vuitton di porre fine alla vendita vergognosa di pellame esotico.
Il video mostra gli operai che gonfiano d’acqua i pitoni, appesi con delle funi ad un sostegno, utilizzando delle pompe inserite nella bocca o nell’ano, al fine di distendere la pelle per facilitarne la rimozione. Gli operai aprono poi i serpenti con la lama di un rasoio e li scuoiano, spesso mentre si muovono e probabilmente sono ancora coscienti. In un mattatoio, gli operai colpiscono ripetutamente i pitoni sulla testa con un martello, nel rozzo tentativo di stordirli o di ucciderli. Nonostante queste atrocità, Louis Vuitton continua a proclamare di considerare “sua responsabilità garantire il benessere degli animali” che vengono uccisi per i loro prodotti.
“Louis Vuitton mostra un interesse solo di facciata al benessere degli animali, e nel frattempo produce in serie articoli ricavati da animali che sono stati picchiati, gonfiati d’acqua in modo atroce, e poi scuoiati mentre probabilmente erano ancora coscienti e in grado di provare dolore”, dichiara Mimi Bekhechi, vice presidente per i programmi internazionali di PETA. “La PETA chiede a questa società di smetterla con le ipocrisie e di entrare a far parte degli innumerevoli stilisti che hanno cessato, una volta per tutte, di utilizzare pellame esotico.”
La PETA – il cui motto recita in parte che “gli animali non sono una nostra proprietà da indossare” – si oppone allo specismo, una visione del mondo basata sulla supremazia umana. Per ulteriori informazioni, visita PETA.org.uk o segui l’organizzazione su Facebook, Twitter, o Instagram.
Contact:
Sascha Camilli +44 (0) 20 7923 6244; [email protected]
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