PETA US dichiara che Dakota Johnson è stata pagata per pubblicizzare pelli di pitone illegali per conto di Gucci

Roma – Sulla scia della nuova campagna dell’attrice Dakota Johnsonche reclamizza borse in pelle di serpente per conto di Gucci, PETA US le ha inviato una lettera, in cui la informa che la produzione di borse in pitone è così crudele che venderle è illegale in California. Inducendola a smettere di promuovere e indossare tutte le pelli esotiche, la lettera fa riferimento a una recente indagine di PETA Asia effettuata in un mattatoio che rifornisce Gucci, in cui viene rivelato che gli operai decapitano e smembrano animali vivi per realizzare portafogli, cinture e borse del marchio.

“Gli operai sono stati ripresi dalla telecamera mentre colpivano i rettili sulla testa con il machete e infierivano al  loro collo fino a 14 volte prima di decapitarli per prenderne la  pelle”, scrive la responsabile dei rapporti con le celebrità per PETA US, Jessica Shotorbani. “Non ci sono davvero scuse per sostenere un’industria così violenta. Se vuole pubblicizzare ciò che è di moda oggi, si occupi di coccodrillo finto e serpente finto, tutte pelli vegane.”

Le indagini di PETA sull’industria delle pelli esotiche hanno anche documentato che i lavoratori gonfiano i pitoni con aria compressa, infliggono scosse elettriche ai coccodrilli, conficcano barre di metallo nella testa degli alligatori nel tentativo di mettere fuori uso il cervello e aprono i serpenti con lame di rasoio.

Nove consumatori su dieci della generazione Z – che, insieme ai millennial, vantano un potere d’acquisto di 231 miliardi di euro solo negli Stati Uniti – affermano che le aziende dovrebbero mostrare consapevolezza ambientale e sociale nelle loro pratiche commerciali. Molte aziende – tra cui Chanel, Jean Paul Gaultier, Burberry, Victoria Beckham, Mulberry Carolina Herrera – hanno vietato le pelli esotiche e molte altre stanno soddisfacendo la crescente domanda di prodotti sostenibili e rispettosi degli animali, offrendo opzioni vegane ricavate da ananas, funghi, mele, cactus e altri materiali innovativi.

La PETA- il cui motto recita in parte che “gli animali non sono nostri per essere indossati” – si oppone allo specismo, una visione del mondo basata sulla supremazia dell’essere umano. Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito PETA. org.uk o seguire il gruppo su FacebookTwitter o Instagram.

Contatto:

Sascha Camilli +44 (0) 20 7923 6244; [email protected]

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