Il segreto è svelato: Victoria’s Secret & Co. dice no al cashmere

Roma – Victoria’s Secret & Co., la società proprietaria di Victoria’s Secret e PINK, ha deciso di mettere al bando il cashmere dopo essersi resa conto, grazie a PETA Stati Uniti, che le capre belano dal dolore e dalla paura quando il loro pelo viene strappato per la produzione della lana cashmere. Per celebrare questa notizia, PETA Stati Uniti farà recapitare una confezione di delizioso cioccolato vegano alla catena di abbigliamento.

“La decisione di Victoria’s Secret salverà innumerevoli capre dal calvario della tosatura,” afferma la Vice Presidente di PETA Regno Unito, Europa ed Australia Mimi Bekhechi. “PETA esorta tutti i consumatori compassionevoli ad aiutare gli animali scegliendo materiali vegani, che non siano il prodotto di una vita di sofferenza.”

na video-indagine di PETA Asia negli allevamenti di cashmere in Cina e Mongolia, che insieme producono il 90% del cashmere mondiale, mostra capre terrorizzate, immobilizzate al suolo dagli operatori che lacerano il loro sottopelo con pettini di metallo affilato, così violentemente da causare belati di dolore e ferite sanguinanti. I video rivelano che, in Cina, le capre considerate improduttive vengono colpite in testa con un martello nel tentativo di stordirle prima di essere macellate. E, in Mongolia, gli operai trascinano capre per le zampe sul pavimento del mattatoio, dove saranno sgozzate in piena vista di altre capre.

L’impatto ambientale della produzione di cashmere è più alto di ogni altra fibra di origine animale. L’industria contribuisce notevolmente al degrado del suolo trasformando pascoli in deserti, particolarmente in Mongolia dove il 90% del territorio è a rischio desertificazione.

C’è un abbondanza di tessuti alla moda e di lusso capaci di sostituire materiali di origine animale – ad esempio cashmere di soia, poliestere riciclato, canapa organica ed eco-sostenibile, bamboo, modal, Tencel e viscose prodotte da legni coltivati in maniera sostenibile.

Victoria’s Secret si unisce ad ASOS, Columbia Sportswear, Overstock e dozzine di altre compagnie che hanno detto no al cashmere. PETA si appella affinchè altri rivenditori come Urban Outfitters ed H&M facciano lo stesso.

PETA – il cui motto recita in parte che “gli animali non ci appartengono per essere indossati” – si oppone allo specismo, una visione basata sulla supremazia dell’essere umano. Per ulteriori informazioni, si prega di visitare PETA.org.uk oppure seguila su FacebookTwitter, o Instagram.

Contatto:

Sascha Camilli +44 (0) 20 7923 6244; [email protected]

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